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Nel rigido gennaio, le nostre api sono un po’ spaesate

Il Mese di Gennaio

alveari sotto la neve
alveari sotto la neve

Ops! Che bello vedere le nostre amiche api riprendere a volare nelle tiepide giornate di gennaio, sembrano un po’ spaesate ma d’altronde cosa si può pretendere! È da mesi che non riescono a fare pratica come si deve! Chi è meno fortunato e non riesce ad andare in apiario nelle poche ore calde che consentono il volo delle api può comunque verificarne la presenza battendo con le nocche sull’arnia e avvicinando l’orecchio per sentire la “risposta” delle api, che apparirà come un ronzio breve se è presente l’ape regina, mentre più lungo se la famiglia è orfana. Ora inizia la deposizione e compaiono le prime piccole ma fondamentali macchiette di covata e con esse incrementano notevolmente i consumi di scorte (è ora il periodo in cui è più probabile che le api muoiano di fame).


Importante! Non dimenticare di alimentare le tue api

Infatti adesso le api devono tenere una temperatura tale da consentire lo sviluppo della nuova covata e ciò indipendentemente dall’andamento climatico, di conseguenza ora è importantissimo non lasciare le api senza cibo, perché si rischierebbero danni irreversibili. Non è raro aprire un alveare a febbraio e scoprire che le più o meno numerose api sono tutte morte alla disperata ricerca di un po’ di alimento.

Le api cominceranno però a volare molto più energicamente a partire da febbraio, infatti i voli attuali sono per lo più di purificazione, non c’è per ora molto da bottinare. Osservare i voli delle api è importante per rendersi conto di alcuni fattori senza dover ricorrere all’ apertura dell’alveare, ad esempio se importano polline è molti probabile che ci sia covata e il numero delle bottinatrici, rapportato ai diversi alveari dell’apiario, può darci un’idea della forza relativa delle diverse famiglie.

alveari neve 3

Le tue api non possono ammalarsi

Con i primi voli è utile verificare anche la presenza di feci diarroiche. Importante è anche verificare la “salute” delle api, se ce n’è sono molte con tremori, con le ali aperte e che non riescono a volare o appese ai fili d’erba vicino agli alveari, sono tutti sintomi che devono mettere in guardia l’apicoltore e farlo attivare per sincerarsi della presenza o meno di malattie.

Con l’aumento della temperatura diventa opportuno anche fare la prima visita agli alveari, in una giornata con temperatura sopra i 10°C, si cercano maschera e affumicatore, leva e guanti e via a scoprire cosa effettivamente è restato nelle nostre arnie. Affinché la visita non arrechi danni è opportuno che questa si svolga rapidamente, di conseguenza è necessario, prima di alzare il coprifavo, preparare tutto il materiale necessario e avere le idee chiare sulle attività da compiere.

Prima dell’apertura è sempre molto utile raccogliere informazioni sulla famiglia da visitare, sia osservando la famiglia, sia soppesandola che consultando gli appunti dell’anno. Con l’apertura è invece opportuno osservare:

numero di telaini occupati dalle api;

– valutare direttamente le scorte, attenzione che in questo periodo i consumi possono arrivare a 80 g al giorno!!! Dunque, eventualmente nutrire con candito o sciroppo concentrato;

– cercare sulla covata i sintomi della presenza di Covata Calcificata e Peste Americana.

 

Quando un alveare resta orfano

Attenzione la mancanza di covata ora, significa che molto probabilmente l’alveare è orfano, sincerarsi ugualmente della presenza della ape regina.

Importante è spostare il diaframma in modo da lasciare alle api il minor spazio possibile in modo da non costringerle a termoregolare un volume troppo ampio.

Anche se siamo in un periodo relativamente calmo per quanto riguarda la infestazioni da varroa, è utile monitorare in continuazione la presenza degli acari morti sul fondo dell’arnia.

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