È di qualche settimana fa la notizia che vede protagonista la nostra azienda insieme ad altre del settore dell’apicoltura selezionate per partecipare ad un importante progetto “BeeNet – Apicoltura e ambiente in rete”, che riguarda la proposta di ampliamento e di ristrutturazione della rete di monitoraggio dei fenomeni di mortalità e spopolamento degli alveari. L’iniziativa è stata promossa dal Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e per l’analisi dell’Economia agraria ed è il risultato del progetto primordiale, denominato “Apenet: monitoraggio e ricerca in apicoltura”.
Ma di cosa si tratta esattamente? Ve lo spieghiamo di seguito.
Un progetto per salvare le nostre api
Per cercare di capire meglio gli obiettivi che si vogliono raggiungere con BeeNet ed il ruolo di Ianua Api, nell’ambito di questo progetto, bisogna partire dall’inizio, andando a ritroso fino a marzo 2009 quando il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha finanziato un ampio progetto di ricerca, “Apenet: monitoraggio e ricerca in apicoltura” appunto, con l’obiettivo di studiare il fenomeno della mortalità delle api – purtroppo in notevole crescita – attraverso azioni di monitoraggio ambientale e di ricerca mirata.
A partire infatti dall’inverno del 2006-2007 – con una notevole variabilità nell’intensità, nei diversi anni e in diverse zone – in Italia e in Europa si sono registrati fenomeni di mortalità invernale mai registrati sino a quel momento con picchi di mortalità delle api del 90-100%.
In un questionario distribuito ad apicoltori di alcune province dell’Emilia-Romagna, in aree non maidicole, l’81% degli addetti ha risposto che a suo parere le cause delle morie erano da imputarsi all’acaro varroa ed ai patogeni ad esso associati. L’ipotesi formulata a tal proposito è che particolari condizioni meteorologiche verificatesi negli ultimi anni abbiano da un lato creato condizioni sfavorevoli al corretto invernamento della colonia (fonti nutrizionali, ecc) e dall’altro favorito il fenomeno della plurinfestazione debilitando ulteriormente le difese immunitarie delle api invernali.
Per cercare di controllare e ridurre gli effetti di questo triste fenomeno, dunque, il primo step del progetto Apenet ha previsto la messa a punto di una rete di monitoraggio, in tutto il territorio nazionale, costituita da moduli di rilevamento dislocati nelle regioni italiane. La funzione della rete di monitoraggio è quella di raccolta delle informazioni sullo stato di salute delle famiglie di api che compongono i moduli, attraverso vari e periodici rilevamenti.
Da Apenet a BeeNet
Poiché la rete di monitoraggio e il sistema delle segnalazioni lanciato da Apenet rappresentano lo scheletro dell’indagine sulle problematiche che affliggono l’apicoltura italiana, oltre che un indispensabile strumento di sorveglianza degli eventi anomali, sarebbe tuttavia auspicabile che tali attività diventassero permanenti e strutturali nel nostro sistema agro-ambientale.
È inoltre necessario che la gestione di queste attività sia condivisa da tutti i portatori di interesse: sia pubblici (Regioni, Assessorati), sia privati (apicoltori e loro Associazioni).
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E si è pensato di raggiungere questo ulteriore obiettivo, attraverso un altro importante e specifico progetto, denominato appunto “BeeNet – Apicoltura e ambiente in rete”, che rappresenta il primo vero passo verso l’istituzionalizzazione delle attività di monitoraggio e delle segnalazioni in campo apistico, quale risposta alle esigenze dell’apicoltura e tentativo di dare risposte concrete alle problematiche che la affliggono.
Dall’esperienza dei primi diciotto mesi del progetto Apenet e dalle istanze emerse in seno al tavolo di confronto, sono scaturite le basi per l’elaborazione di questo nuovo progetto, che si propone di istituire una rete di monitoraggio più estesa e capillare di quella di Apenet, con una maggiore interazione con le istituzioni locali, i portatori di interesse, le eventuali iniziative regionali analoghe e con una migliore diffusione delle informazioni raccolte agli operatori del settore e al pubblico.
Ianua Api tra gli operatori-interlocutori “attivi” di BeeNet
La rete di monitoraggio, sfruttando per sinergia ed economia di scala, come già avviene per la Rete Rurale Nazionale l’infrastruttura applicativa e tecnologica del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), dovrà rappresentare un sistema a supporto del reciproco scambio di informazioni tra le istituzioni locali – che in futuro saranno gli attori principali – congiuntamente agli operatori del settore, contribuendo altresì all’attivazione di un rapido ed efficace sistema delle segnalazioni, come più sotto descritto. Grande importanza verrà data ai momenti di incontro, tramite la continuità del tavolo di confronto avviato in Apenet, che permetteranno la messa a punto di un sistema condiviso a tutti i livelli, grazie al costante contatto e alla collaborazione tra i gestori (Enti di ricerca, Istituzioni) e i fruitori finali della rete (apicoltori e loro Associazioni), che non avranno solo un ruolo “passivo” di semplici fruitori di un servizio già confezionato, ma saranno importanti interlocutori nella definizione delle strategie di intervento nel corso delle emergenze e nel collocamento dei moduli di monitoraggio.
Tra questi interlocutori, ci saremo anche noi di Ianua Api, onorati di questa selezione e di far parte di un progetto così importante per la salvaguardia delle nostre amiche api.
Per raggiungere questi obiettivi, come previsto dal progetto, utilizzeremo diverse tre tecnologie o meglio sistemi, tra cui Melixa e 3Bee. Sistemi di monitoraggio estremamente innovativi che sperimenteremo nei prossimi 2 anni per individuare quale tra questi è il migliore per essere utilizzato come metodo di rilevazione definitivo.
Tra i parametri rilevati da queste metodologie, il peso totale di miele prodotto, temperatura interna ed esterna, intensità sonora, umidità esterna e forza del vento e perfino il numero dei voli delle api stesse.
Monitoraggio in tempo reale
Il progetto mira quindi all’istituzione di osservatori rurali e reti di interscambio, in grado di monitorare in tempo reale la situazione nelle diverse regioni italiane, fornire costanti aggiornamenti alle istituzioni e agli operatori del settore, anche attraverso la creazione di database e archivi informatici accessibili al pubblico, e attuare efficaci sistemi di gestione e di intervento per la salvaguardia delle risorse agro-ambientali del paese.
Questo progetto, inoltre, per il suo carattere innovativo e dimostrativo, risponde perfettamente all’esigenza di “diffusione delle buone prassi e delle conoscenze”, che rappresenta uno dei criteri portanti della Rete Rurale.
Le Regioni nelle quali la messa a punto della rete di monitoraggio e del sistema di segnalazioni ha già raggiunto un discreto stato di avanzamento, potranno infatti rappresentare un esempio per altre Regioni, affinché il sistema, nel suo complesso, raggiunga in tempi brevi un’elevata efficienza a livello nazionale.